Una settimana fa siamo stati a Torino, iniziamo il racconto con la visita della Reggia di Venaria Reale.
Appena arrivati in città, dopo 4 interminabili ore di treno, siamo subito ripartiti alla volta di Venaria.
Raggiungibile in un’ora di autobus dal centro di Torino, è patrimonio dell’UNESCO dal 1997 nonchè una delle più famose residenze dei Savoia. Mettete un po’ di musica classica e immergetevi con noi nell’atmosfera delle corti del Settecento.
La storia
La Reggia di Venaria è stata commissionata da Carlo Emanuele II di Savoia alla fine del XVII secolo. Alla sua realizzazione hanno preso parte i maggiori architetti dell’epoca (tra cui il famoso Juvarra, citato in ogni cartello esplicativo). Inizialmente si trattava di una residenza dove rilassarsi con la caccia e i piaceri mondani. Venaria è infatti famosa per i suoi enormi giardini, nonchè per la maestosa Galleria Grande.
Insieme alla Reggia si sviluppò anche il paese di Venaria Reale, e fu nel XVIII secolo che il luogo conobbe il suo maggior splendore. Stucchi, soffitti affrescati, tendaggi, ampie vetrate e oggetti quotidiani di squisita fattura (ma come scriviamo?!) arredavano maestosamente questo enorme palazzo, mentre i Re si susseguivano.
Fino a quando arrivò Napoleone. Il Re rassegnò le sue dimissioni (e in ogni caso aveva iniziato a frequentare la sua nuova casa a Stupinigi) e il palazzo divenne in pratica una caserma. Addirittura i giardini divennero una gigantesca piazza d’armi. Qui si susseguirono i soldati delle guerre d’Indipendenza, della Prima e della Seconda guerra mondiale. Dopo di loro ci fu l’abbandono.
Fino a quando, un bel giorno del 1999 iniziarono i lavori di restauro. Riportiamo quanto dice il sito www.lavenaria.it :
“È la più grande opera di conservazione di un bene culturale mai realizzata in Europa. 100.000 metri quadrati della superficie dell’intero complesso sono stati restaurati, 9.500 metri quadrati di stucchi recuperati, 1.000 di affreschi riportati alla luce. Gli ettari di Giardini già visitabili sono 50, 200.000 le nuove piantumazioni, 11 i milioni di litri d’acqua nella Peschiera, 4.500 i metri quadrati delle Scuderie Juvarriane.”
La visita
La visita inizia già dal pese di Venaria Reale, con un gelataio un po’ particolare:
Nella piazza all’esterno della Reggia troviamo la chiesa di S. Uberto, anche questa completata dall’architetto Juvarra:
Si inizia la visita a partire dal basso, dall’area destinata alle cucine e alla servitù. Qui ci siamo subito accodati ad una guida (come dei veri poracci). Nella prima sala, dove sono esposti i ritratti dei Savoia dagli avi più antichi a Carlo Alberto, si conservavano al fresco gli agrumi e il cibo.
Proseguendo si entra nelle cucine, dove la voce di un cuoco grida degli ordini e numerosi schermi ricreano l’effetto del vapore che sale dai pentoloni.
In ogni sala della Reggia la musica e le luci creano l’ambientazione perfetta.
Dopo una serie di sale in cui viene spiegata la storia della famiglia Savoia e della Reggia, si accede al piano superiore. Qui si trovano le stanze da letto, le sale per i ricevimenti e la già citata Galleria Grande.
Per finire il tuor ci siamo fatti una brevissima passeggiata nel giardino. Ormai era quasi ora di chiusura, eravamo già stati ripresi per voler entrare nei giardini così tardi e quindi non li abbiamo visitati come meriterebbero.