Berna è probabilmente la città più scomoda che si possa immaginare. Si trova infatti arroccata su due colline abbastanza ripide, collegate da ponti e da ascensori. Per complicare ulteriormente le cose è anche “abbracciata” dal fiume Aare. Capitale della Confederazione Elvetica (per i poracci come noi comunemente chiamata Svizzera), vi portiamo oggi alla scoperta dei suoi monumenti.
UN PO’ DI STORIA
Capitale dal 1848, Berna è stata fin dal Medioevo uno dei pilastri della Confederazione Elvetica.
Il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO per come, ancora oggi, sia un ottimo esempio di architettura e arte medievale. A Berna infatti ci si ritrova in un’altra dimensione: ogni dettaglio rimanda al Medioevo. Ci sono personaggi in abiti medievali appesi ai cornicioni, sulle fontane, disegnati sui muri, praticamente è la città delle statuine 🙂
LA CATTEDRALE, I PALAZZI GOVERNATIVI E LO ZYTGLOGGE
Per arrivare al Münster (la cattedrale) abbiamo attraversato il centro. E, come ci era già capitato in altre città svizzere, ci siamo sentiti un po’ a spasso nel tempo.
Tra chiese medievali, palazzi e fontane siamo arrivati al Münster.
Come le altre chiese protestanti non è particolarmente decorata, quello che ci ha sorpresi (ma non troppo) è stato trovare tantissimi simboli del potere comunale in chiesa. Sarà che negli anni d’oro della Riforma le chiese erano centro di potere sia spirituale che temporale?
Le vetrate sono molto belle, non come la Frauenmünster di Zurigo, ma comunque impressionanti.
Una nota sulle chiese protestanti che abbiamo visitato: a parte la Frauenmünster di Zurigo sono tutte a ingresso libero (sebbene #nonèunpaeseperpoveri) . E secondo noi è così che dovrebbe essere la visita in chiesa: gratis (#poracciintour)
Proseguendo nella nostra visita siamo passati davanti al parlamento svizzero.
Elegante e austero, ordinato e pulito, è stato proprio come ce lo aspettavamo: svizzero :p
Infine lo Zytglogge. Dal nome non capite cos’è? Bene, nemmeno noi l’avevamo capito.
Si tratta della torre dell’orologio, funziona con lo stesso meccanismo dal 1530 e in passato veniva usata per calcolare le ore di cammino tra Berna e le altre città della Confederazione.
LE STRANEZZE DI BERNA
Berna ci ha colpiti per 2 stranezze (oltre ad essere arroccata su due colline belle ripide):
1-le reti per evitare suicidi lungo la Promenade
2-i negozi/bar/locali sotterranei. Ogni tanto si aprono delle porte sotto ai portici e, scendendo dalle scale si incontrano negozi e locali di ogni genere.
L’ATMOSFERA DI BERNA
Berna, oltre al clima medievale di cui abbiamo già parlato, ha un’atmosfera felice. Come per il Liechtenstein, è come se lì non potesse succedere niente di male.
La città è vivace, la gente parla ma regna comunque il silenzio e la tranquillità.
Berna è anche una città a misura di tutti, vi raccontiamo un piccolo aneddoto.
Davanti al palazzo del governo avevano allestito una pista da pattinaggio sul ghiaccio. Lì abbiamo visto pattinare una bambina in sedia a rotelle, grazie a una specie di sci su cui incastrare le ruote. Che dire? “La necessità aguzza l’ingegno”, diceva un nonno saggio 🙂
UNA PICCOLA CURIOSITA’
Leggenda narra che Berna prenda il nome da Verona, proprio la città dei #poracciintour.
Ai tempi dei Goti Verona era infatti chiamata Bern dai tedeschi di allora (nome che pare derivi da “ansa, curva”, come quella che fa l’Adige a Verona). Re Teodorico, il cui castello domina la città, era infatti conosciuto dai suoi contemporanei come Dietrich von Bern.
In cimbro, lingua parlata da ormai pochissime persone delle montagne veronesi, la città di Verona si chiama tutt’oggi Bern.