Nella foresta pluviale di Daintree

Se nello scorso post vi avevamo portato alla foresta pluviale di Kuranda, oggi vi portiamo alla foresta pluviale di Daintree. E’ la foresta pluviale più antica del mondo ed è proprio qui che la foresta incontra la Grande Barriera Corallina, a Cape Tribulation.
Prima di partire vi facciamo però una piccola premessa.
Emily è terrorizzata dai serpenti quindi ha vissuto una giornata quasi da incubo, mentre Daniele era elettrizzato dalla natura incontaminata e dal paesaggio da Jurassic Park. Per questo ogni tanto troverete “La reazione di lei” e “La reazione di lui” 😉

Welcome to the jungle!

Alle 7 del mattino è passato a prenderci uno sgangherato pullmino (da qui in poi denominato sganghy bus) del tour organizzato che ci avrebbe portato alla foresta pluviale di Daintree.
Come prima cosa ci hanno fatto firmare la dichiarazione di essere consapevoli di andare in una delle aree più densamente popolate da animali velenosi sull’intero pianeta. Un ottimo inizio!
Dopo una breve sosta a Port Douglas per la colazione in spiaggia, lo sganghy bus si è rimesso in moto accendendo improbabili luci sul tettuccio e facendoci ballare e cantare accompagnandoci con tamburelli e maracas. Ovviamente anche la guida era a ritmo di musica!
Appena attraversato il Daintree River a bordo di un traghetto, ci hanno sparato “Welcome to the jungle” a tutto volume.
Sebbene fossimo già in un ambiente tropicale, dopo aver attraversato il fiume la foresta è diventata totalizzante. Un’unica strada si snoda in questa natura selvaggia, compaiono cartelli di “attenzione ai casuari” e non riusciamo nemmeno a contare quante tonalità di verde erano presenti.

foresta pluviale daintree
I mezzi che si avventurano nella foresta pluviale di Daintree sono solo pullmini di tour organizzati o grossi pick up con grandi taniche di acqua e carburante legate ovunque, qui non ci sono nemmeno benzinai.
I rari edifici che si incontrano sono prevalentemente alloggi o campeggi, abbiamo visto un solo negozio e, non credevamo ai nostri occhi, una scuola. Ma chi ci viene a scuola in questa foresta sperduta? Lo scopriremo più avanti!

A pranzo con un…pavone!

Dopo esserci avventurati a bordo del nostro sganghy bus per la foresta pluviale, era ormai ora di pranzo. Siamo arrivati nella nostra oasi tropicale: un campeggio con piccoli bungalow e piazzole in mezzo alla foresta, un grande bar con giovanotti abbronzati nelle loro camicie floreali (rigorosamente aperte fino all’ombelico per mostrare gli addominali), un ristorante con un insolito animale a passeggio tra i tavoli. E così abbiamo mangiato del fish&chips socializzando coi nostri compagni di tour e col pavone tra i tavoli.

peacock
Abbiamo notato una cosa partecipando a tour organizzati: i viaggiatori sono quasi esclusivamente europei, sebbene i turisti che abbiamo incontrato nei vari ostelli provenissero anche dall’America meridionale e settentrionale o dall’Asia. Chissà come mai…

Myall Beach, una spiaggia non proprio tranquilla

Dopo aver mangiato siamo andati alla vicina Myall Beach a cui si accede attraverso una breve passeggiata nella foresta.


Myall Beach è il classico paradiso da cartolina: sabbia bianca, palme verdi, mare blu con la spuma bianca delle onde. Un posto perfetto dove rilassarsi? Proprio NO!
Oltre ai classici pericoli australiani (meduse, serpenti, ragnetti ovviamente velenosi) qui ci sono i coccodrilli di acqua salata.
Tu sei tranquillo in spiaggia e in ogni momento può salire un coccodrillo, ma non uno a caso, quello col morso più potente dell’intero pianeta.
Ma Myall Beach è anche il punto da cui si arriva a Cape Tribulation, dove la foresta pluviale si getta nella barriera corallina.

La reazione di lei: facciamo due passi, scattiamo due foto e torniamo allo sganghy bus
La reazione di lui: guarda quanti gamberetti nascosti nella sabbia, cerchiamo di scoprire animali strani!

Nuotare tra le tartarughe

Subito dopo pranzo la nostra guida dello sganghy bus ci ha portati a fare il bagno. Si vede che non c’erano mamme italiane a bordo!
Parcheggia nel mezzo del nulla, ci fa scendere portando con noi solo gli asciugamani. Arriviamo in un piazzale con una capanna composta da 4 pali e un telo. La guida inizia a battere il telo da sotto dicendo:”solitamente i serpenti si mettono qua sopra a prendere il sole”

La reazione di lei: andiamo via, ci possono essere serpenti nascosti ovunque!
La reazione di lui: che figo, facciamo il bagno nella giungla!

Dopo aver lasciato i nostri vestiti sotto la capanna, abbiamo seguito un sentierino stretto fino a quando, in una bellissima radura di liane e piante sconosciute, abbiamo potuto fare il bagno tra le tartarughe e piccoli pesci che venivano ad accarezzarci i piedi.

La reazione di lei: piedi in acqua due secondi, avvolta nell’asciugamano fin sopra la testa per ripararsi da potenziali pericoli, sulla riva fino al momento di tornare in bus
La reazione di lui: immerso completamente nell’acqua a giocare coi pesci

La foresta del casuario

Dopo essercela spassata a nuotare coi pesci lo sganghy bus è ripartito, verso una camminata didattica nella foresta pluviale di Daintree.
Come vi avevamo già raccontato per Kuranda, nella foresta pluviale si cammina su passerelle di legno sopraelevate per non rovinare l’ecosistema.
Questo ecosistema è tenuto in piedi dal casuario, il grande uccello australiano simile a uno struzzo (non può volare) e con un grosso corno in testa. E’ lui che mangia le piante più disparate e poi concima la foresta coi loro semi.
Ci hanno raccomandato di stare molto attenti ai casuari, sono animali timidi ma se si sentono minacciati possono diventare agressivi.
Nel nostro gruppo un francese si è allontanato dal gruppo (ma cosa ti dice il cervello di allontanarti in uno dei posti più pericolosi del pianeta?!) e facendo il tour al contrario è stato l’unico ad avvistare un casuario. A volte la disobbedienza paga…
Una curiosità: tra i casuari è il maschio a covare le uova, mentre la femmina le depone e poi tanti saluti.
Ma questo grande uccello è anche a forte rischio estinzione, numerosi cartelli segnalano alle automobili di stare attenti. Come questo che indica il Before nel cartello in alto e After in quello sotto:

Red Dragon e gli alberi dei dinosauri

Nella foresta pluviale di Daintree ci sono piante che risalgono alla preistoria.
E qui si può vedere anche qualche piccolo erede dei dinosauri come questa specie di iguana denominata “red dragon”.


Per noi è stato importante avere una guida sia per capire come e dove era permesso andare (ma non ci si poteva allontanare in nessun caso dalla passerella in legno) sia per distinguere animali che da soli non saremmo mai riusciti a vedere. E’ incedibile quanto sia intenso il rapporto tra piante e animali, spesso diventano quasi un tutt’uno.

La reazione di lei: sono stati i 45 minuti peggiori della mia vita. Prima di entrare ho chiesto alla guida se avremo incontrato serpenti. Mi ha risposto felice che certo, ne avremo visti molti. Sono entrata nella foresta perchè è un’occasione veramente unica ma ho tremato come una foglia dall’inizio alla fine, non ho mai guardato per terra
La reazione di lui: ero gasatissimo perchè ho immaginato di essere nel mondo di Jurassic Park, ho fotografato piante e animali assurdi, non ho capito una mazza di quello che diceva la guida in inglese ma è stata una figata

Una guida fuori di testa!

Quando la marea del Daintree River si è abbassata siamo andati a vedere i coccodrilli! A ritmo di “The tide is high but I’m holding oooon” siamo partiti con lo sganghy bus. Prima di arrivare all’imbarco, abbiamo però fatto una breve sosta a Mount Alexandra Lookout per ammirare il panorama.
Qui un’olandese racconta alla guida di aver visto un serpente ai bordi della passerella in legno. La guida se lo fa descrivere:”Wow, uno dei più velenosi, fantastico”. Abbiamo capito che la nostra guida era un pazzo!
Ma già solo guardando lo sganghy bus, le sue luci da discoteca sul tettuccio, i tamburelli per cantare e ballare lungo la strada, dovevamo capirlo!

Crocodile!

Arrivati alla riva del Daintree River siamo saliti su una barchetta che praticamente era una chiatta rialzata di pochi cm rispetto al livello dell’acqua.
Dopo nemmeno 5 minuti di navigazione si è sentito un “crocodile!” e tutti abbiamo iniziato ad agitarci e indicare il bestione.
Eh già, questi coccodrilli sono lunghi anche 8-10mt e non hanno certo un musetto dolce. Ma mentre la barca si avvicinava al coccodrillo il nostro accompagnatore spegne il motore e ci offre “beer or wine?”. Cioè, il coccodrillo è lì di fianco che ci guarda e tu pensi a bere? Abbiamo accettato la beer!

Abbiamo avvistato tantissimi coccodrilli, alcuni con cuccioli di coccodrillo e la guida ci ha raccontato le loro abitudini.
Sono animali molto territoriali e non possono esserci due maschi nello stesso territorio. Se succede combattono e il vincitore mangia lo sconfitto. Così facendo può arrivare anche a raddoppiare le sue dimensioni. Alcuni avevano ancora i segni dei combattimenti sul muso.
Il panorama sembrava veramente quello di Jurassic Park, abbiamo avuto l’impressione di vedere quello che vedevano i dinosauri.
A un certo punto le mangrovie sono diventate una costante di tutta la riva, creando uno spettacolo fuori dal tempo.

Il bambino venuto dalla giunga – il Tarzan del 2017

Dopo un’ora di navigazione e molti coccodrilli dopo, abbiamo attraccato a riva e siamo andati nuovamente allo sganghy bus.
Per arrivarci siamo passati da una casa nella foresta pluviale, con un giardino ricco di fiori dai colori e dalle forme più disparati. Tra i tanti verdi ogni tanto spunta una macchia inaspettata di colore.
L’abitazione era in perfetto stile new age, integrata nell’ambiente circostante.


Qui abita una coppia con un bambino dalla storia particolare.
Questo bimbo apparteneva a una tribù aborigena nomade. Si è perso e non è difficile immaginarlo visto quanto può essere folta la foresta. E’ sopravvissuto due mesi da solo nella foresta, perfettamente consapevole di quali piante fossero velenose e quali commestibili, di quali animali fossero amici e quali da evitare. Immaginate che grande conoscenza della natura può avere un bambino se viene cresciuto a stretto contatto con tutto questo.
E’ stato poi trovato dalla coppia nella foresta pluviale di Daintree, l’hanno adottato, lo mandano a scuola e lo fanno vivere in questa casa nel cuore della giungla. Aveva 8 anni quando l’hanno trovato, o meglio, questo è ciò che suppongono i dottori, il bambino non conosceva la sua età nè il suo nome.

Dopo esserci fermati per una foto al tramonto, siamo tornati verso Cairns.

E come sempre andate sulla nostra pagina FB per vedere altre foto!

IL CONSIGLIO DI LEI

Se avete paura dei serpenti questo NON è il posto ideale per rilassarsi. Tuttavia le paure vanno affrontate: respirate, cercate di vedere comunque quante più cose possibili perchè è un’occasione unica

IL CONSIGLIO DI LUI

Se siete appassionati di natura, di dinosauri e se siete dei tipi avventurosi questo è il posto ideale per voi! Rispettate sempre le istruzioni della guida, non allontanatevi per nessun motivo dai sentieri e aguzzate la vista!

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