Da Malcesine a Torbole passando per il monte Baldo

Siete pronti per partire per un nuovo percorso alla scoperta del lago di Garda? Attraverso il monte Baldo abbiamo superato il confine con il Trentino, siamo arrivati a Torbole!
Ma stavolta è stata veramente impegnativa!

Tappa n.4: Malcesine-Torbole
Km: 21
Difficoltà: molto difficile

Da Malcesine si segue la strada da cui parte la funivia, ci si immerge tra gli ulivi e si segue un percorso pianeggiante.
Si arriva così a Navene, importante punto di partenza per gli appassionati degli sport all’aria aperta. Da qui potete partire per seguire sentieri escursionistici sul Monte Baldo, pareti per l’arrampicata e frequentare una scuola di kite surf. C’è addirittura la possibilità di fare parapendio lanciandosi dal monte Baldo, atterrando poi sul lungolago di Navene, una vera oasi di pace.
Un posto così tranquillo che, durante il tragitto tra l’Africa e i Paesi del nord Europa, gli uccelli migratori sostano in queste zone dell’alto lago di Garda.

gli ulivi del garda

A Navene, come in generale lungo tutta la sponda veronese del lago di Garda, si trovano numerosi campi di ulivi.
L’ulivo è una pianta che sta bene a tempertaure mediterranee, in una latitudine a nord non sopravvive. Eppure il microclima del lago di Garda lo fa crescere e prosperare, è la latitudine più a nord in cui troviamo questa pianta! Qui è infatti coltivato dal IX sec a.C.
Da sempre il ramo di ulivo e l’olio sono dei simboli cristiani (cosa tiene nel becco la colomba della pace?) quindi i monasteri della zona incentivarono la coltivazione di questa pianta. Ma il motivo era anche profano: avere l’olio per alimentare le lampade.
Il paesaggio della sponda veronese è caratterizzato da muretti a secco e terrazzamenti. Si può notare che le pietre grosse sono sempre in basso nei muretti perchè è importante per gli ulivi che non ristagni l’umidità.
Ancora oggi sul Garda gli ulivi sono coltivati con metodi tradizionali.
Ogni 3 anni si pota la pianta e si “cava el mars”, si toglie il marciume dal tronco. L’attrezzo che si utilizza si chiama proprio “cavamars”.
Da novembre a marzo le olive si raccolgono a mano e vengono fatte scivolare sui teli posti sul terreno. In alternativa vengono messe nel “gremal”, il grembiule.

il monte baldo

Da Navene abbiamo preso una ripida salita per iniziare la nostra ascensione sul monte Baldo. Il sentiero che abbiamo percorso è uno dei meno turistici del monte Baldo, basti pensare che gli unici escursionisti a piedi eravamo noi!
Le persone che abbiamo incontrato erano tutte in mountain bike e scendevano dal monte Altissimo.
Siamo saliti per 1.160mt di dislivello. Il sentiero è prevalentemente nei boschi che ogni tanto si aprono per offrire scorci meravigliosi sul lago sottostante.


Nonostante la bellezza del panorama è un percorso veramente impegnativo, ripido, erto e senza ristori.
Per 21km non troverete una fontana, un bar, una panchina, nulla.
A un certo punto abbiamo deciso di fermarci a mangiare seduti per terra, al centro del sentiero.

E poi abbiamo ricominciato la salita che è durata ben 5 ore. Non è lunghissima in termini di km ma è tosta!
Ciò ci ha permesso di attraversare diverse fasce climatiche del monte Baldo: dagli ulivi in riva al lago, alle foreste, alla vegetazione più bassa fino a quasi la totale assenza di piante.
Per la sua posizione montana ma in riva ad un microclima particolare come quello del Garda, il monte Baldo è un ecosistema prezioso e irripetibile.
Per questo non ci stancheremo mai di dirvi di tutelare la natura.

torbole

Nonostante i km di salita e discesa siano pressochè simili, per scendere ci abbiamo impiegato solamente 2 ore. Come mai? Era una discesa così ripida che abbiamo praticamente surfato sui canaloni di sassi! Ogni tanto si incrociava la strada asfaltata, sono spuntate di nuovo le conifere e poi di nuovo…gli ulivi!
Siamo così scesi dal monte Baldo fino a Torbole, il cui uliveto fu decantato anche da Goethe nel suo libro “Viaggio in Italia”.
Torbole è un paesino veramente grazioso, affollato di turisti e amanti del windsurf. In questa zona del lago di Garda i venti sono particolarmente forti e costanti più o meno tutto l’anno. Inoltre la zona è abbastanza protetta, rendendola ideale per imparare windsurf, kitesurf, vela e qualcuno prova anche le immersioni.
Torbole fa comune con Nago, di cui però vi parleremo nella prossima tappa.

Continuate a seguire i #poracciingardatour!

IL CONSIGLIO DI LUI

Preparatevi alla salita, non potrete evitarla. Andate con calma, con il vostro passo, fermatevi a prendere fiato se necessario, possibilmente nei punti panoramici per motivarvi!

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