Ricordate che nel post su Melbourne vi avevamo detto che vi avremmo portato alla scoperta di un monumento lungo 243km? Eccoci qui: lungo la Great Ocean Road, la famossissima strada lungo l’oceano che porta ai Dodici Apostoli.
Un po’ di storia
Al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, in cui numerosi soldati australiani avevano perso la vita, ci si pose la domanda di come impiegare coloro che erano tornati. Alcuni ripresero i loro vecchi lavori, altri crearono delle fattorie con sussidi governativi ma molti vennero impiegati nella costruzione della Great Ocean Road. Salariati dal governo, avevano in mente un duplice obiettivo: creare una strada che collegasse i paesi della costa e onorare i loro commilitoni scomparsi.
La Great Ocean Road è quindi un lunghissimo memoriale.
Partiamo?
I Dodici Apostoli
Famossisimi in tutto il mondo, questi faraglioni di roccia hanno la bellezza di 20 milioni di anni.
Non sono esattamente 12, sono 8 al momento. Diciamo al momento perchè la forza dell’acqua e del vento erode questi faraglioni e l’ultimo è crollato non molto tempo fa, solo nel 2005.
Sono uno spettacolo che non si può descrivere. E’ come se noi improvvisamente fossimo diventati dei minuscoli puntini e la natura ci stesse dicendo “ehi, sono io qui che comando“:
Loch Ard Gorge
Dopo Dodici Apostoli siamo andati fino a Loch Ard Gorge, una gola che prende il nome dalla nave Loch Ard che qui affondò nel 1878. Affondò nell’ultimo giorno di viaggio, dopo aver navigato per mezzo globo dall’Inghilterra (che sfiga, eh?) e sopravvissero solo due persone, un uomo e una donna. Ovviamente si è romanzata la loro storia ma pare che dopo il naufragio non si siano mai più rivisti.
D’altronde questo tratto di costa selvaggia è chiamato “Shipwreck Coast”, la costa dei naufragi. Qui si sono schiantate 200 imbarcazioni nell’arco di 100 anni.
E considerate le correnti (quando siamo stati noi c’era un vento che ci faceva volare!) non è difficile immaginare come fosse complicato passare da qui.
A Loch Ard Gorge si può camminare nella natura fino a una piccola spiaggia in cui è situata la gola dove trovarono riparo i due naufraghi.
Qui si trova anche una roccia denominata Razorback.
C’è un’onda ogni 14 secondi, immaginate l’erosione che possono avere le rocce alla base. Una volta il Razorback si estendeva ben più in là rispetto a dove lo vediamo oggi, le onde lo hanno eroso e continuano a farlo, ogni secondo.
Ma anche i venti non scherzano e la parte alta del Razorback risulta veramente particolare:
Port Campbell & Apollo Bay
Durante il tragitto ci siamo fermati in due cittadine: a Port Campbell e Apollo Bay.
Port Campbell deve il suo nome a un capitano scozzese che veniva in queste zona a caccia di balene, oggi è una cittadina piccolissima: un market, due bar, quattro case ed è tutto. Nella sua semplicità è un posto incantevole per mangiare una pie sotto a un albero e stupirsi ancora di quanto strane possano essere le piante in Australia.
Apollo Bay invece è una località balneare ma ovviamente il settembre del Victoria non è molto caldo. Mancavano i turisti, ma i negozi di souvenir erano comunque aperti.
Ancora koala&canguri
Dopo aver attraversato le verdi foreste di Cape Otway siamo arrivati a Kennet River dove si possono ammirare i koala in natura. Dietro a un campeggio si snoda una strada e alzando gli occhi si possono vedere koala e pappagalli di ogni colore. Vi immaginate che meraviglia uscire dalla tenda e trovarvi sopra la vostra testa un koala?!
Proseguendo nel viaggio di ritorno verso Melbourne il tour si è fermato all’Anglesea Golf Club, dove sul green si trovano canguri saltellanti. Cioè, la gente gioca a golf e rischia di tirare la palla in testa a un canguro. E guardate chi spunta dal marsupio del canguo a destra 😉
Ma la Great Ocean Road non è solo questo, è un percorso da fare prestando attezione a ogni dettaglio e a ogni scorcio perchè vi potrebbero lasciare senza parole.
Se volete capire quanto possono essere poderose la forza dell’acqua e la potenza del vento qui siete sicuramente nel posto giusto.
IL CONSIGLIO DI LEI
Legatevi i capelli e abbondate con la crema idratante: il vento è veramente insistente!
IL CONSIGLIO DI LUI
Portatevi un binocolo o una macchina fotografica con un buono zoom per vedere i gabbiani posarsi sui Dodici Apostoli, incuranti del mare in subbiglio attorno a loro.