Vigo è stata una tappa intermedia del Cammino ma anche l’ultima. Ve ne avevamo già parlato qui.
Dopo il relax sulla playa di Finisterre siamo tornati a Santiago e da lì siamo andati a Vigo, da dove la mattina seguente avevamo l’aereo per tornare a casa.
UN BREVE PIT STOP A SANTIAGO
Abbiamo preso un pullman a Finisterre e siamo arrivati a Santiago. Non contenti, siamo andati di nuovo a farci un giro in Praza do Obradorio.
Vedere la gente che arriva è bellissimo. Leggi la gioia sui loro volti e vedi la fatica che hanno fatto. Persone sconsciute si abbracciano, saltano insieme e ogni tanto qualcuno fa partire un coro. Anche se sei arrivato a Santiago da qualche giorno ti senti comunque parte della festa.
A malincuore abbiamo abbandonato la città e abbiamo raggiunto Vigo in treno.
TIENES UNA CAMARAS POR DOS?
Dopo una settimana in Spagna avevamo deciso di non farci più problemi a parlare. Probabilmente abbiamo detto molte cose strane, ma ci hanno sempre capiti ed è questo l’importante.
Dalla stazione dei treni di Vigo abbiamo proseguito verso il centro storico e ad ogni hotel ci siamo fermati a chiedere una stanza. Dopo un paio di no finalmente è arrivato un sì.
L’hotel era a 3 stelle e la camera aveva addirittura una vasca idromassaggio! Immaginate dopo 10 giorni di cammino quanto si possa desiderare di stare in una vasca idromassaggio per ore!
Praticamente in una sola giornata, tra hotel e cibo a volontà, abbiamo spesso la stessa cifra con cui avevamo viaggiato per una settimana intera.
TRA IL PORTO E LE PIAZZE
Vigo è una città sospesa tra due mondi. Da un lato troviamo una grande area portuale molto dinamica, ma dall’altro troviamo una cittadina con piazze, chiese ed edifici storici. Niente di particolare, direte voi. E in effetti Vigo non ha niente di stratosferico come città. Nessuna grande attrazione turistica, nessuna chiesa “must”, nessun palazzo con chissà che storia affascinante.
La grande attrazione di Vigo, che a noi è piaciuta tantissimo, è la gente. Sono tutti dei gran tranquilloni, si beve, si mangia, si socializza e tutto questo all’esterno. Nelle piazze, nei patii dei locali, per le strade. Quello che rende Vigo meritevole di un breve stop è l’atmosfera conviviale della città.
TAPAS Y PAELLA
E se l’atmosfera di Vigo è conviviale non vogliamo essere da meno!
C’è stata solo una cosa della Spagna a cui non siamo riusciti ad abituarci: gli orari dei pasti. Alle 20.30 quasi tutti i ristoranti erano ancora chiusi, e allora? Vai di pinchos!
E quando l’orario è stato più consono, ci siamo concessi una luculliana cena a base di pesce. Ovviamente il piatto forte non poteva che essere la paella!
Per il dopocena ci siamo fermati in un bar a bere un licor cafè. Era un locale minuscolo in legno, uno dei classici bar del porto. E così abbiamo sorseggiato licor cafè fino a tarda sera, come dei pirati.
“MORIREMO TUTTI”
La conclusione del nostro viaggio è stata letteralmente burrascosa.
La mattina siamo usciti dall’hotel e abbiamo trovato le strade invase da gente che tornava a casa dalla sera prima. E sembra che i mezzi pubblici la domenica non rispettino più di tanto gli orari indicati.
Così abbiamo preso un taxi, praticamente è l’unico mezzo con cui è raggiungibile l’aeroporto di Vigo di domenica.
Ci imbarchiamo, partiamo, leggiamo e dormiamo, ronfiamo e leggiamo fino al momento dell’atterraggio.
Sapevamo che in Italia pioveva, quel che non sapevamo è che a Bergamo in quel momento c’era un bruttissimo temporale. A poche decine di metri dalla pista, mentre l’aereo ballava maracaibo, improvvisamente ha iniziato a risalire a tutta velocità. Da maracaibo siamo passatia ballare la cucaracha.
Nessuno ci ha detto cosa stava succedendo, solo dopo una decina di minuti il pilota ci ha parlato: “temporale, adesso facciamo il giro e riproviamo”.
Ma voi li avete letti gli articoli da terrorismo psicologico in cui dicono che Ryanair viaggia sempre con la benzina sufficiente solo per il volo? Noi sì e qualche strano pensiero ci è balenato in testa.
Ma dopo più di mezz’ora di agonia finalmente le ruote hanno toccato il suolo natio!!! È partito un fragoroso applauso al pilota e, anche se generalmente li odiamo, ci siamo uniti all’applauso anche noi!
Con questo articolo finiscono i nostri racconti di #poracciincammino lungo il Cammino di Santiago. Ma restate sintonizzati che a breve ripartiamo di nuovo! Next stop?!